
I sistemi diagnostici in psichiatria sono basati sull'osservazione della presenza o assenza e della frequenza dei sintomi, che sono definiti sulla base della conformità o discordanza rispetto a uno standard statistico predefinito di normalità, o salute mentale, nella maggior parte della popolazione. Un approccio diagnostico rigido può produrre effetti contrari agli stessi propositi della cura psicoterapeutica, vanificandola.
Sia nel clinico che nel paziente la diagnosi può rischiare di rimanere come un’etichetta invalidante, che conferma una sofferenza già esistente, provocando un effetto "condanna" o "giudizio" che produce più danni che benefici.
La diagnosi statistica deve essere pensata come uno strumento conoscitivo generale ad appannaggio del clinico, come altri strumenti a sua disposizione, non in grado di definire l'essenza peculiare di uno specifico problema, così come presentato dal singolo paziente.
I sintomi elencati negli ordinati sistemi diagnostici rappresentano, nella più complessa dinamica della realtà, il miglior adattamento del paziente per fronteggiare un contesto o una situazione di elevato stress.
Questi sono i principali cambiamenti apportati dalla versione del DSM IV-TR al DSM 5 come indicati sul sito ufficiale DSM.
Le modifiche apportate ai criteri e ai testi diagnostici
DSM-5 sono delineati nello stesso ordine in cui compaiono nel manuale. La sezione I del DSM-5 contiene una descrizione delle
modifiche relative all'organizzazione dei capitoli del DSM-5, al sistema
multiassiale, e nella sezione III è possibile trovare l'introduzione alla
valutazione dimensionale.
TERMINOLOGIA
La frase "condizione medica
generale" viene sostituita nel DSM-5 con "un'altra condizione
medica", dove rilevante per tutti i disturbi.
DISTURBI DELLO SVILUPPO NEUROLOGICO
Disabilità Intellettiva (Disturbo dello Sviluppo Intellettuale)
I Criteri diagnostici per la Disabilità Intellettiva (Disturbo dello Sviluppo Intellettuale) sottolineano la necessità di una valutazione sia della capacità
cognitiva (QI) e del funzionamento adattivo.
La
gravità è determinata dal funzionamento adattivo piuttosto che dal QI.
Il
termine ritardo mentale è stato utilizzato nel DSM-IV. Tuttavia, disabilità
intellettiva è un termine che è entrato nell’uso comune degli ultimi due
decenni, tra medici, educatori, e altri professionisti, così come in gruppi
pubblici laici e di avvocati.
Inoltre,
uno statuto federale degli Stati Uniti (Public Law 111-256, legge della Rosa)
sostituisce il termine "ritardo mentale" con "disabilità intellettiva".
Nonostante
il cambio di nome, i deficit della capacità cognitiva nell'inizio del periodo di
sviluppo, con i criteri diagnostici connessi, sono considerati un disturbo
mentale.
Il
termine "disturbo dello sviluppo intellettuale" è stato posto tra parentesi a
riflettere il
Sistema di classificazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che
elenca i "disturbi" nella Classificazione Internazionale delle malattie
(ICD - l' ICD-11 sarà rilasciato nel 2015) e basa tutta la
"disabilità" sulla Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF). Poiché l'ICD-11 non sarà ancora adottata per
diversi anni, il termine disabilità intellettiva è stato scelto come più attuale e come ponte con le future denominazioni.
Disturbi
della Comunicazione
Nel
DSM-5 i disturbi della comunicazione includono: il Disturbo del Linguaggio (che
combina il Disturbo della Espressione del Linguaggio e il Disturbo Misto della Espressione e della Recezione del Linguaggio
del DSM-IV), il Disturbo del Suono Vocale (un nuovo nome per il Disturbo della Fonazione) e il Disturbo della Fluidità Verbale ad esordio infantile (un
nuovo nome per la Balbuzie). Inoltre è incluso il Disturbo Sociale (pragmatico)
della Comunicazione, una nuova condizione di difficoltà persistente nell’uso
sociale della comunicazione verbale e non verbale.
Poiché
i deficit della comunicazione sociale sono una componente dei disturbi dello
spettro autistico (DSA - disturbi dello spettro autistico o, in inglese, ASD, Autistic Spectrum Disorders), è importante notare che il disturbo della comunicazione
sociale (pragmatica) non può essere diagnosticato in presenza di comportamenti, interessi e attività ripetitivi, ristretti e circoscritti (le altri componenti del DSA).
I
sintomi di alcuni pazienti con diagnosi DSM-IV di Disturbo Pervasivo dello Sviluppo non altrimenti specificato potrebbero rientrare nei criteri DSM-5 per
il Disturbo della Comunicazione Sociale.
Disturbo
dello Spettro Autistico
Disturbo
dello Spettro Autistico è un nuovo nome del DSM-5 che riflette il consenso
scientifico rispetto al fatto che i quattro precedentemente distinti disturbi riguardano in realtà
una sola condizione, con diversi livelli di gravità dei sintomi nei due domini
centrali. Il Disturbo dello Spettro Autistico ha ora rimpiazzato i precedenti:
Disturbo Autistico, Sindrome di Asperger, Disturbo Disintegrativo dell’infanzia,
Disturbo Pervasivo dello Sviluppo non altrimenti specificato. Il Disturbo dello
Spettro Autistico riguarda: 1) deficit nella comunicazione e nell’interazione
sociale, 2) ristretti e ripetuti comportamenti, interessi e attività (RRBs:
restricted repetitive behaviors, interests, and activities). Entrambe le
componenti del disturbo sono richieste per la diagnosi, pertanto non ci sarà
diagnosi nel caso di solo deficit di interazione e comunicazione.
Disturbo
da Deficit di Attenzione/Iperattività
I
criteri diagnostici per il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) nel DSM-5 sono simili a
quelli nel DSM-IV.
Gli
stessi 18 sintomi sono utilizzati come nel DSM-IV, e continuano ad essere
divisi in due
domini (disattenzione e iperattività / impulsività); almeno sei sintomi di un
dominio
sono necessari per la diagnosi.
Tuttavia,
sono state apportate diverse modifiche nel DSM-5:
1) sono stati aggiunti esempi alle voci criterio per facilitare l'applicazione durante il corso della vita,
2) il requisito cross-situazionale è stato rinforzato per "diversi" sintomi in ogni gruppo (Disattenzione, Iperattività, Impulsività)
3)
il criterio di insorgenza è stato cambiato da "sintomi che erano presenti
prima dei 7 anni" a "diversi sintomi di disattenzione o iperattività-impulsività erano presenti prima dei 12
anni";
4)
i sottotipi sono stati sostituiti con presentazioni specifiche che si ricollegano
direttamente ai precedenti sottotipi;
5)
una diagnosi di comorbilità con il Disturbo dello Spettro Autistico è ora
consentita;
6)
è stato operato un cambiamento nella soglia dei sintomi per gli adulti, in modo da
riflettere la sostanziale evidenza di compromissione clinicamente significativa
per l’ADHD, con un taglio per cinque sintomi, invece dei sei richiesta per i soggetti giovani, sia per
la disattenzione che per l'iperattività e l'impulsività.
Infine,
l'ADHD è stata posta nel capitolo Disturbi dello Sviluppo Neurologico per considerare
i problemi correlati allo sviluppo cerebrale, e ciò rispecchia anche la
decisione del DSM 5- di eliminare il capitolo del DSM-IV che comprende tutte le diagnosi per i disturbi solitamente diagnosticati per la prima volta nell' infanzia, nella fanciullezza o nell'adolescenza.
Disturbo
Specifico dell'Apprendimento
Il Disturbo Specifico dell'Apprendimento combina le diagnosi DSM-IV di Disturbo
della Lettura, Disturbo del Calcolo, Disturbo dell'Espressione Scritta, e Disturbo
dell'Apprendimento non altrimenti specificato. Questo perché i deficit di apprendimento
nelle aree di lettura, espressione scritta, e calcolo comunemente si
verificano insieme.
Una
codifica specifica per i tipi di deficit in ciascuna area è inclusa.
Il
testo riconosce che determinati tipi di deficit sono descritti a livello
internazionale in vari modi, come ad es. la dislessia e tipi specifici di deficit di calcolo, come ad es. la discalculia.
Disturbi delle Capacità Motorie
I seguenti Disturbi delle Capacità Motorie sono compresi nel capitolo DSM-5 Disturbi dello Sviluppo Neurologico: Disturbo dello Sviluppo della Coordinazione, Disturbo del Movimento Stereotipato, Disturbo di Tourette, Disturbo da Tic Vocale o Motorio Persistente (Chronic), Disturbo Provvisorio da Tic, Altri Disturbi da Tic Specificati, e Disturbo da Tic non specificato. I criteri per i tic sono stati
standardizzati per tutti i disturbi. Le stereotipie e i disturbi del movimento
sono state più chiaramente differenziate dal corpo del comportamento
focalizzato-ripetitivo dei disturbi che sono indicati nel capitolo DSM-5 "Disturbo Ossessivo-Compulsivo".
SPETTRO SCHIZOFRENICO E ALTRI DISTURBI PSICOTICI
Schizofrenia
Sono
state apportate due modifiche al Criterio A per la schizofrenia del DSM-IV. La
prima modifica è l'eliminazione dell’attribuzione speciale ai deliri bizzarri e alle allucinazioni uditive di
primo rango di Schneider (ad esempio, due o più voci che conversano). Nel DSM-IV,
solo uno di questi sintomi era necessario per soddisfare il Criterio A, invece di
due degli altri sintomi elencati. Questa attribuzione speciale è stata una tra le
principali riforme dal DSM-IV-TR al DSM-5.
Tale
criterio è stato rimosso a causa della non specificità dei sintomi di Schneider
e della scarsa affidabilità nel distinguere deliri bizzarri e non bizzarri. Pertanto, nel DSM-5, due sintomi del Criteri A sono
necessari per ogni diagnosi di schizofrenia.
La
seconda modifica riguarda l'aggiunta di un requisito oltre al Criterio A, ovvero che
l’individuo abbia almeno uno di questi tre sintomi: deliri, allucinazioni,
eloquio disorganizzato. Almeno uno di questi "sintomi positivi” è
necessario per una diagnosi affidabile di schizofrenia.
Sottotipi della Schizofrenia
I
sottotipi del DSM-IV di schizofrenia (cioè, paranoico, disorganizzato,
catatonico, indifferenziato, e residuo) sono eliminati a causa della loro
limitata stabilità diagnostica, scarsa affidabilità e scarsa validità.
Questi sottotipi, non hanno mostrato di avere pattern distintivi di
risposta al trattamento o di decorso a lungo termine.
E’
invece stato proposto, nella sezione III del DSM-5, un approccio dimensionale al livello di gravità per i sintomi
principali della schizofrenia, per catturare
l'eterogeneità nel tipo e nella gravità dei sintomi.
Disturbo Schizoaffettivo
La modifica principale al Disturbo Schizoaffettivo è il requisito che un
episodio maggiore nell'area dei Disturbi dell' Umore deve essere presente per la maggior
parte della durata totale del disturbo, dopo che il Criterio A è stato soddisfatto. Questa modifica è stata
apportata per motivi sia concettuali che psicometrici. Rende il Disturbo Schizoaffettivo una diagnosi longitudinale invece che cross-sectional
(trasversale), più simile alle diagnosi di Schizofrenia, Disturbo Bipolare e Disturbo Depressivo Maggiore, che sono collegate a questa condizione. La
modifica è stata apportata anche per migliorare l'affidabilità e la stabilità
diagnostica, oltre che la validità di questo disturbo, pur riconoscendo che la
caratterizzazione dei pazienti sia con sintomi psicotici che di disturbi
dell'umore, è concomitante in diversi
punti della malattia. Tale scelta è stata definita una sfida clinica.
Disturbo
Delirante
Il Criterio A per il Disturbo Delirante non ha più l'obbligo che i deliri debbano essere non bizzarri. Una specificazione per i deliri di tipo bizzarro
fornisce continuità con il DSM-IV. La delimitazione del Disturbo Delirante da
varianti psicotiche del Disturbo Ossessivo-Compulsivo e del Disturbo di Dismorfismo Corporeo è
esplicitamente indicato con un nuovo criterio di esclusione, in cui si afferma
che i sintomi non devono essere meglio spiegati da condizioni come un Disturbo Ossessivo-Compulsivo o Disturbo di Dismorfismo Corporeo, con assente insight/credenze deliranti. Il
DSM-5 non separa più il Disturbo Delirante dal Disturbo Psicotico Condiviso
(Folie à Deux). Se sono soddisfatti i criteri per il Disturbo Delirante, allora
tale diagnosi è conclusa. Se la diagnosi non può essere conclusa mediante i criteri
per il Disturbo Delirante, ma sono presenti credenze condivise, la diagnosi
diventa "Altro Disturbo dello Spettro Schizofrenico Specificato e Altri Disturbi Psicotici”.
Catatonia
Sono utilizzati gli stessi criteri per diagnosticare la Catatonia sia che il
contesto è psicotico, bipolare, depressivo, o altro, o di una condizione medica
non identificata. Nel DSM-IV, due su cinque cluster di sintomi erano stati
necessari, se il contesto era psicotico o di disturbo dell'umore, mentre solo un
sintomo era necessario se il contesto era una condizione medica generale. Nel
DSM-5, tutti i contesti richiedono tre sintomi catatonici (da un totale di 12
sintomi caratteristici). Nel DSM-5, la Catatonia può essere diagnosticata come specificazione per disturbi depressivi, disturbi bipolari e per i disturbi psicotici; come
diagnosi separata nel contesto di un altro stato medico; o come un'altra
diagnosi specificata.
DISTURBI BIPOLARI E DISTURBI CORRELATI
Disturbi Bipolari
Per migliorare l'accuratezza della diagnosi e facilitare la diagnosi precoce in
ambito clinico, il Criterio A per gli episodi maniacali e ipomaniacali ora
include l'accento sulle variazioni di attività e di energia, nonché d’umore. La
diagnosi DSM-IV di Disturbo Bipolare, Episodio Misto, che richiede che
l'individuo soddisfi contemporaneamente e pienamente i criteri sia per l'Episodio Maniacale
che per l’Episodio Depressivo Maggiore,
è stato rimosso. Invece, una nuova specificazione "con caratteristiche
miste" è stata aggiunta e può essere applicata a episodi maniacali o
ipomaniacali, agli aspetti depressivi quando sono presenti, e agli episodi di depressione
nel contesto del Disturbo Depressivo Maggiore o del Disturbo Bipolare quando
sono presenti le caratteristiche di mania/ipomania.
Altro Disturbo Bipolare Specificato e Disturbi Correlati
Il DSM-5 consente la specificazione di particolari condizioni per Altri Disturbi Bipolari Specificati e Disturbi Correlati, compresa la categorizzazione per le
persone con una storia passata di Disturbo Depressivo Maggiore che incontrano
tutti i criteri per l'ipomania, tranne la durata (cioè, almeno 4 giorni consecutivi).
Una seconda condizione che costituisce "Altro Disturbo Bipolare Specificato e Disturbi Correlati" è che troppi pochi sintomi di ipomania sono presenti per
soddisfare i criteri per la piena diagnosi del Disturbo Bipolare II, anche se la durata è
sufficiente a 4 o più giorni.
Specificazione per Distress Ansioso
Nel capitolo sul Disturbo Bipolare e Disturbi Correlati e nel capitolo sui Disturbi Depressivi, è delineata una specificazione sul disagio ansioso. Questa
specificazione ha lo scopo di identificare i pazienti con sintomi di ansia che
non sono parte dei criteri diagnostici riguardanti i Disturbi Bipolari.
DISTURBI DEPRESSIVI
Il
DSM-5 contiene diversi nuovi Disturbi Depressivi, tra cui il Disturbo Dirompente da Disregolazione dell'Umore e il Disturbo Disforico Premestruale. Per affrontare le preoccupazioni circa il
potenziale eccesso di diagnosi e over-trattamento
del Disturbo Bipolare nei bambini, una nuova diagnosi, Disturbo Dirompente da Disregolazione
dell'Umore, è inclusa -ndr per bambini fino a 18 anni di età che presentano irritabilità persistente e frequenti episodi di estremo discontrollo comportamentale.
Sulla
base di una forte evidenza scientifica, il Disturbo Disforico Premestruale è
stato spostato dal DSM-IV Appendice B, "Set di Criteri e Assi previsti per
ulteriori studi", al corpo principale del DSM-5.
Infine,
il DSM-5 concettualizza forme croniche di depressione in un modo un pò modificato.
Ciò che è stato indicato come Disturbo Distimico nel DSM-IV, ora rientra nella categoria
di Disturbo Depressivo Persistente, che comprende sia il Disturbo Depressivo Maggiore Cronico che il precedente Disturbo Distimico. Un’incapacità nel trovare
delle differenze scientificamente significative tra queste due condizioni ha
portato alla loro combinazione con l'inclusione di specificazioni per identificare
diversi percorsi per la diagnosi e per dare continuità con il DSM-IV.
Disturbo
Depressivo Maggiore
Né i sintomi principali applicati per la diagnosi di Episodio Depressivo Maggiore, né il requisito della durata di almeno due settimane è cambiato dal
DSM-IV. Il Criterio A per un Episodio Depressivo Maggiore nel DSM-5 è identico
a quello del DSM-IV, come lo è il requisito per il disagio clinicamente
significativo o la compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di
altre aree importanti della vita, anche se questo è ora elencato come Criterio
B, piuttosto che come Criterio C.
La
coesistenza all'interno di un Episodio Depressivo Maggiore di almeno tre
sintomi maniacali (insufficienti a soddisfare i criteri per un Episodio Maniacale) è ora riconosciuto da uno specificatore "con caratteristiche
miste".
La
presenza di funzioni miste in un Episodio Depressivo Maggiore
aumenta la probabilità che nella malattia esista uno spettro bipolare,
tuttavia, se l'interessato non ha mai incontrato i criteri per un Episodio Maniacale o ipomaniacale, la diagnosi di Disturbo Depressivo Maggiore è
mantenuta.
Esclusione
del Lutto
Nel
DSM-IV, veniva applicato un criterio di esclusione per l'Episodio Depressivo Maggiore: sintomi depressivi di durata inferiore a
due mesi dopo la morte di una persona cara (vale a dire, esclusione del lutto).
Tale esclusione è omessa nel DSM-5 per diversi motivi. Il primo è quello di
rimuovere l'implicazione che il lutto dura in genere solo 2 mesi, in quanto sia i
medici e i consulenti riconoscono che la durata è più comunemente di 1-2 anni. In
secondo luogo, il lutto è riconosciuto come grave fattore psicologico di stress
che può precipitare in un Episodio Depressivo Maggiore in individui vulnerabili, e che generalmente ha inizio subito dopo la perdita.
Quando
il Disturbo Depressivo Maggiore si verifica nel contesto di un lutto, si aggiunge
un ulteriore rischio per la sofferenza, senso di inutilità, ideazione
suicidaria, salute somatica più povera, peggior funzionamento interpersonale e lavorativo, e un aumentato rischio di Disturbo da Lutto Persistente e Complesso,
che è ora descritto con criteri espliciti ed è oggetto di ulteriori studi nella
Sezione III del DSM-5. In terzo luogo, un lutto correlato a Disturbo Depressivo Maggiore è più probabile che si verifichi in individui con un passato personale e storia familiare di Episodi Depressivi Maggiori. Esso è geneticamente
influenzato ed è associato ad analoghe caratteristiche di personalità, modelli
di comorbidità, e rischi di cronicità e/o di reiterazione come vale per gli
episodi depressivi non correlati al lutto. Infine, i sintomi depressivi associati
con la depressione da lutto rispondono agli stessi trattamenti psicosociali e
farmacologici della depressione non correlata al lutto. Nei criteri per il Disturbo Depressivo Maggiore, una nota dettagliata ha sostituito la più semplicistica
esclusione del lutto del DSM-IV sia per aiutare i clinici a rendere la
distinzione critica, sia per interpolare il caratteristico sintomo di lutto da
quello di un episodio depressivo maggiore. Così, anche se la maggior parte
delle persone nella situazione di perdita di una persona amata vive un'esperienza
di lutto senza sviluppare un Episodio Depressivo Maggiore, i dati non
sostengono che una disuguaglianza tra la perdita di una persona cara e altri fattori di
stress in termini di probabilità di precipitare in un Episodio Depressivo o della
relativa probabilità che i sintomi si risolvano spontaneamente.
Specificazioni per i Disturbi Depressivi
La suicidalità rappresenta un problema critico in psichiatria. Pertanto, al
clinico sono fornite indicazioni per valutare i pensieri suicidari, la
formulazione di un piano, e la presenza di altri fattori di rischio, al fine di
determinare la rilevanza della prevenzione del suicidio e la pianificazione
del trattamento per un determinato individuo. Una nuova specificazione per
indicare la presenza di sintomi misti è stata aggiunta sia per il Disturbo Bipolare che per la depressione, consentendo la possibilità di leggere
caratteristiche maniacali in persone con una diagnosi unipolare depressiva.
Un numero consistente di ricerche condotte nel corso degli ultimi due decenni,
sottolinea l'importanza dell’ansia come rilevante per la prognosi e la
decisione sul trattamento. La specificazione "con angoscia e ansia" dà
al medico l'opportunità di valutare la gravità del disagio ansioso in tutti gli
individui con disturbi bipolari o depressivi.
DISTURBI D'ANSIA
Il
capitolo DSM-5 sui Disturbi d'Ansia non include più il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (che è incluso con i disturbi ossessivo-compulsivi e
connessi), il Disturbo Post-Traumatico da Stress e il Disturbo Acuto da Stress (che
è incluso con il trauma e le patologie correlate allo stress). Tuttavia, l’ordine
sequenziale di questi capitoli nel DSM-5 riflette la stretta relazione tra di
loro.
Agorafobia,
Fobia Specifica e Disturbo d'Ansia Sociale (Fobia Sociale)
Le modifiche per i criteri dell'Agorafobia, Fobia Specifica, e Disturbo d'Ansia Sociale (Fobia Sociale) includono l'eliminazione del requisito che le persone di età superiore ai 18 anni
riconoscono che la loro ansia è eccessiva o irragionevole. Questo cambiamento si basa su prove che le persone con tali
disturbi spesso sovrastimano l’accoppiarsi del pericolo in situazioni "fobiche" e che gli
individui più anziani spesso attribuiscono erroneamente paure
"fobiche" all’invecchiamento. Invece, l'ansia deve essere
sproporzionata rispetto al pericolo reale o alla minaccia nella situazione, dopo aver preso
in considerazione fattori contestuali e culturali. Inoltre, la durata di 6 mesi,
che era limitata agli individui al di sotto dei 18 anni nel DSM-IV, è ora estesa
a tutte le età. Questa modifica è volta a minimizzare la sovradiagnosi di paure transitorie.
Attacco
di Panico
Le caratteristiche essenziali per gli attacchi di panico rimangono invariati,
sebbene la complicata terminologia DSM-IV per descrivere i diversi tipi di attacchi di panico (cioè, inaspettati (non provocati)/causati dalla
situazione del momento (provocati)/sensibili alla situazione -spontanei, uncued) è sostituito con i termini "inaspettati" e "attacchi di panico attesi".
Gli attacchi di panico funzionano come marker e fattore prognostico per
la gravità della diagnosi, il decorso e la comorbilità con tutta una serie di
disturbi, inclusi ma non limitati ai disturbi d'ansia. Pertanto,
gli attacchi di panico possono essere elencati come specificazione applicabile
a tutti i disturbi del DSM-5.
Disturbo
da Panico e Agorafobia
Il Disturbo da Panico e l'Agorafobia sono scollegati nel DSM-5. Così, l'ex diagnosi
DSM-IV di Disturbo da panico con Agorafobia, e Disturbo da panico senza
agorafobia, e Agorafobia senza storia di Disturbo da panico sono
ora sostituiti da due diagnosi, Disturbo da Panico e Agorafobia, ciascuno con
criteri separati. La co-presenza di attacchi di panico e Agorafobia è ora
codificata con due diagnosi. Questo cambiamento riconosce che un numero
consistente di individui con Agorafobia non sperimenta sintomi di panico. I
criteri diagnostici per l'Agorafobia sono derivati dai descrittori DSM-IV per
l'Agorafobia, anche se ora è necessaria l'approvazione di due o più situazioni di Agorafobia, come causa.
Questo è un mezzo affidabile per distinguere l'Agorafobia dalle Fobie Specifiche. Inoltre, i criteri per l’Agorafobia sono estesi per essere coerenti
con i set di criteri per altri Disturbi d'Ansia (ad esempio, un giudizio clinico
sulle paure come sproporzionato rispetto al pericolo reale della situazione, con una
durata tipica di 6 mesi o più).
Fobia
Specifica
Le caratteristiche principali della Fobia Specifica rimangono le stesse, ma non
vi è più un requisito che individui l’età superiore ai 18 anni. I soggetti devono
riconoscere che la loro paura e l'ansia sono eccessive o irragionevoli, e il
requisito di durata ("di solito della durata di 6 mesi o più") si
applica ora a tutte le età. Nonostante ora sono indicati come committenti, i
diversi tipi di Fobie Specifiche sono sostanzialmente rimaste invariate.
Disturbo
d'Ansia Sociale (Fobia Sociale)
Le caratteristiche essenziali del Disturbo d'Ansia Sociale (Fobia Sociale) -precedentemente chiamato Fobia Sociale- rimangono le stesse. Tuttavia, una
serie di modifiche sono state apportate, compresa la soppressione del requisito
che individui di età superiore ai 18 anni devono riconoscere che la loro paura
o ansia è eccessiva o irragionevole, e il criterio di durata "tipicamente
della durata di 6 mesi o più" è ora richiesto per tutte le età. Un altro
segnale di cambiamento è che la specificazione "generalizzata" è stata
eliminata e sostituita con una specificazione "solo performance". La
specificazione DSM-IV "generalizzata" è stata problematica in quanto "le
paure includono situazioni più sociali" che è stato difficile rendere
operative. Gli individui che temono solo le situazioni di performance (ad
esempio, parlando o facendo esecuzioni di fronte ad un pubblico) sembrano
rappresentare un sottoinsieme distinto di Disturbo d'Ansia Sociale in termini
di eziologia, età di esordio, risposta fisiologica, e risposta al
trattamento.
Disturbo d'Ansia
di separazione
Anche se nel DSM-IV, il Disturbo d'Ansia di Separazione è stato classificato
nella sezione "Disturbi Solitamente diagnosticati per la prima volta durante nell'infanzia, nella fanciullezza o nell'adolescenza" esso è ora classificato
come un Disturbo d'Ansia. Il nucleo caratteristico rimane per lo più invariato,
anche se la formulazione dei criteri è stata modificata per rappresentare
più adeguatamente l'espressione dei sintomi di ansia da separazione in età adulta.
Per esempio, è possibile includere adulti con Disturbo d'Ansia di Separazione, e comportamenti di evitamento che possono
verificarsi nei luoghi di lavoro, così come a scuola. Inoltre, a differenza
DSM-IV, i criteri non specificano più che l'età di insorgenza deve essere prima
dei 18 anni, a causa di un numero consistente di adulti che segnalano l'insorgenza
di ansia da separazione dopo 18 anni. Inoltre, il criterio di durata -"tipicamente
della durata di 6 mesi o più", è stato aggiunto per gli adulti per
ridurre al minimo l’eccesso di diagnosi per paure transitorie.
Mutismo
Selettivo
Nel DSM-IV, il Mutismo Selettivo è stato classificato nella sezione "Disturbi
Solitamente diagnosticati per la prima volta nell'infanzia, nella fanciullezza o nell'adolescenza”. E' ora classificato come un Disturbo d'Ansia, dato che la
grande maggioranza delle bambini con Mutismo Selettivo sono ansiosi. I criteri
diagnostici sono in gran parte invariati rispetto alla classificazione DSM-IV.
DISTURBI OSSESSIVO-COMPULSIVI E DISTURBI CORRELATI
Il
capitolo sui Disturbi Ossessivo-Compulsivi e Disturbi Correlati, è nuovo nel DSM-5; esso riflette la crescente
evidenza che questi disturbi sono correlati tra loro in termini di una serie di
validatori diagnostici, così come dall'utilità clinica di essere raggruppati.
Sono
presentati nuovi disturbi come il Disturbo da Accumulo, il Disturbo da Escoriazione (skin-picking), il Disturbo Ossessivo Compulsivo Indotto da Sostanze/Farmaci e Disturbi Correlati, e il Disturbo Ossessivo-Compulsivo a causa di un’altra condizione medica. La diagnosi
DSM-IV di Tricotillomania è ora chiamata Tricotillomania (Disturbo da Trazione
dei Capelli-hair pulling) ed è stato spostato dalla classificazione del DSM-IV
del Disturbo del Controllo degli Impulsi non altrimenti specificato ai Disturbi Ossessivo-Compulsivi e Disturbi Correlati nel DSM-5.
Specificazioni per i Disturbi Ossessivo-Compulsivi e Disturbi Correlati
La specificazione "con scarso insight" del Disturbo Ossessivo-Compulsivo è stato perfezionato nel DSM-5 per consentire una distinzione tra gli individui con buon insight, scarso insight e
"insight assente/credenze deliranti" (cioè piena convinzione che le
credenze del Disturbo Ossessivo-Compulsivo sono vere).
Analoghe specificazioni di "insight" sono state incluse per il Disturbo di Dismorfismo Corporeo e per il Disturbo da Accumulo. Queste specificazioni
sono destinate a migliorare la diagnosi differenziale, sottolineando che
individui con questi due disturbi possono presentarsi con una diversa gamma di
comprensione del loro disturbo, inclusa la specificazione con insight assente/credenze
deliranti. Questo cambiamento sottolinea anche che la presenza che l'insight
assente/credenze deliranti garantisce una diagnosi più precisa del
relativo Disturbo Ossessivo-Compulsivo e Disturbi Correlati, rispetto alla diagnosi di
uno spettro schizofrenico o di altri disturbi psicotici.
La
specificazione "Tic-correlati" per il Disturbo Ossessivo-Compulsivo
riflette una crescente letteratura sulla validità diagnostica e clinica di
identificare gli individui con un Disturbo da Tic attuale o passato in
comorbilità, in quanto questa comorbilità può avere importanti implicazioni
cliniche.
Disturbo di Dismorfismo Corporeo
Nel DSM-5 è stato delineato per il Disturbo di Dismorfismo Corporeo, un
criterio diagnostico che descrive i comportamenti ripetitivi o atti mentali che
agiscono in risposta alle preoccupazioni rispetto ai difetti o ai
difetti percepiti riguardanti l’aspetto fisico, in linea con i dati che indicano la
prevalenza e l'importanza di questo sintomo.
Alla
dismorfofobia è stata aggiunta una
specificazione "riguardante i muscoli" a riflettere una crescente letteratura
sulla validità diagnostica e l’utilità clinica di tale distinzione in individui
con Disturbo di Dismorfismo Corporeo.
La
variante delirante del Disturbo di Dismorfismo Corporeo (che identifica gli
individui che sono del tutto convinti che i loro vizi o difetti percepiti sono
veramente anomali così come gli appaiono) non è più codificata con il Disturbo Delirante di tipo somatico, né la dismorfofobia. Nel DSM-5 questa classe
diagnostica è designata solo rispetto al corpo, senza specificatore rispetto
all’insight.
Disturbo
da Accumulo
E’
una nuova diagnosi nel DSM-5. Il DSM-IV elenca l’accumulo come uno dei
possibili sintomi del Disturbo Ossessivo di Personalità e rileva come un
estremo accumulo potrebbe verificarsi nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo di asse
I. Tuttavia, i dati disponibili non indicano che l'accumulo è una variante del Disturbo Ossessivo-Compulsivo o di un altro disturbo mentale.
Invece,
ci sono prove che la validità diagnostica e l'utilità clinica di una diagnosi
separata del Disturbo da Accumulo, riflette una persistente difficoltà
nell’eliminazione o separazione da possedimenti a causa di un bisogno percepito
di salvare gli oggetti e il disagio associato ad essi. Il Disturbo da Accumulo
potrebbe avere correlati neurobiologici unici, è associato con una
compromissione significativa e può rispondere ad intervento clinico.
Tricotillomania (Trazione di Capelli - hair-pulling)
La Tricotillomania era già inclusa nel DSM-IV, anche se "trazione di
capelli" è stato aggiunto tra parentesi al nome del disturbo nel DSM-5.
Disturbo
da Escoriazione (Skin-Picking)
Il Disturbo da Escoriazione (skin-picking) è stato di recente aggiunto al
DSM-5, con forte evidenza per la sua diagnosi, validità e utilità clinica.
Disturbo Ossessivo-Compulsivo Indotto da Sostanze/farmaci e Disturbi Correlati e Disturbo
Ossessivo-Compulsivo e Disturbi Correlati a causa di un’altra Condizione
Medica
Il
DSM-IV, includeva una specificazione "con sintomi
ossessivo-compulsivi" nelle diagnosi dei Disturbi d'Ansia dovuti a una
condizione medica generale e ai Disturbi d'Ansia indotti da sostanze.
Dato
che i Disturbi Ossessivo Compulsivi e Disturbi Correlati sono ormai una categoria
distinta, il DSM-5 include nuove categorie per il Disturbo Ossessivo-Compulsivo Indotto da Sostanze/farmaci e e per il Disturbo Ossessivo-Compulsivo a causa
di un'altra condizione medica.
Questa
modifica è coerente con l'intento di DSM-IV, e riflette il riconoscimento che
le sostanze, i farmaci e le condizioni mediche possono favorire la presenza di sintomi
simili a quelli dei Disturbi Ossessivo-Compulsivi e Disturbi Correlati primari.
Altri Disturbi Ossessivo-Compulsivi e Disturbi Correlati Specificati e Non Specificati
Il DSM-5 include la diagnosi di Altri Disturbi Ossessivo-Compulsivo e Disturbi Correlati Specificati, che può presentarsi come un Disturbo da Comportamento Ripetitivo Focalizzato sul Corpo, Gelosia Ossessiva o Disturbo Ossessivo-Compulsivo Non Specificato e Disturbi Correlati. Il Disturbo da Comportamento Ripetitivo Focalizzato
sul Corpo è caratterizzato da diversi comportamenti ricorrenti: dal tirare i
capelli e la pelle (ad esempio, mangiarsi le unghie, mordere le labbra,
tentativi di masticare qualcosa) a ripetuti tentativi per diminuire o
interrompere i comportamenti. La
Gelosia Ossessiva è caratterizzata dalla preoccupazione non delirante circa
l’infedeltà percepita di un partner.
TRAUMA E DISTURBI LEGATI ALLO STRESS
Disturbo
Acuto da Stress
Nel DSM-5, il criterio di stressor (Criterio A) per il Disturbo Acuto da Stress
viene modificato rispetto al DSM-IV. Il criterio richiede di essere espliciti sul fatto qualificante l’evento traumatico
come vissuto direttamente, assistito o vissuto indirettamente.
Inoltre,
il Criterio A2 DSM-IV in riferimento alla reazione soggettiva per l'evento
traumatico (per esempio, "la risposta della persona comprendeva paura
intensa, senso di impotenza, o di orrore") è stato eliminato. Sulla
base di prove che le reazioni post-traumatiche acute sono molto eterogenee e
che l'enfasi del DSM-IV sui sintomi dissociativi è eccessivamente restrittiva,
si è visto che gli individui possono incontrare i criteri diagnostici del DSM-5
per il Disturbo Acuto da Stress se presentano almeno 9 dei 14 sintomi elencati
in queste categorie: intrusione, stato d'animo negativo, dissociazione,
evasione, e eccitazione.
Disturbi
dell'Adattamento
Nel DSM-5,il Disturbo dell'Adattamento è riconcettualizzato come un insieme di
sindromi eterogenee e di risposta allo stress che si verificano dopo l’esposizione ad un evento stressante (traumatico o non
traumatico), piuttosto che come una categoria residua per gli individui che
presentano disagio clinicamente significativo senza soddisfare i criteri per
un disturbo discreto (come nel DSM-IV). I Sottotipi del DSM-IV
caratterizzati da umore depresso, sintomi ansiosi, o disturbi nel comportamento
sono mantenuti invariati.
Disturbo
Post-traumatico da Stress
I criteri DSM-5 per il Disturbo Post-Traumatico da Stress sono notevolmente
diversi da quelli nel DSM-IV.
Come
descritto precedentemente per il Disturbo Acuto da Stress, il criterio di stressor
(Criterio A) è più esplicito per quanto riguarda come un individuo ha vissuto gli eventi "traumatici". Inoltre, il
Criterio A2 (reazione soggettiva) è stato eliminato. Mentre nel DSM-IV c'erano
tre principali gruppi di sintomi: risperimentazione, evitamento/attenuazione
dell'attività generale, e aumento dell’arousal, nel DSM-5 ci sono quattro
gruppi di sintomi, perché l'evitamento/attenuazione dell'attività generale è
stato suddiviso in due gruppi distinti: evitamento e alterazioni negative
persistenti nella cognizione e nell'umore. Quest'ultima categoria, che conserva
la maggior parte dei sintomi di attenuazione del DSM-IV, include anche nuovi
sintomi oppure essi sono stati riconcettualizzati, come nel caso degli
stati emotivi negativi persistenti. Infine, le alterazioni nell'arousal e nella reattività
conservano la maggior parte dei sintomi elencati nel DSM-IV. La nuova diagnosi comprende inoltre un
comportamento irritabile o aggressivo, e un comportamento imprudente o
autodistruttivo. Il Disturbo Post-Traumatico da Stress è ora sensibile al
fattore evolutivo, in quanto le soglie diagnostiche sono stati abbassate per i
bambini e gli adolescenti. Sono stati anche aggiunti criteri distinti per
bambini dai 6 anni o più giovani.
Disturbo
Reattivo dell'Attaccamento
La
diagnosi di Disturbo Reattivo dell'Attaccamento DSM-IV aveva due sottotipi: inibito e
indiscriminatamente sociale/disinibito.
Nel
DSM-5, questi sottotipi sono definiti come disturbi distinti: Disturbo Reattivo
dell'Attaccamento e Disturbo da Disinibizione nell’Ingaggio Sociale. Entrambi
questi disturbi sono il risultato di abbandono sociale o altre situazioni che
limitano la possibilità di un bambino per formare dei legami selettivi.
Nonostante la condivisione di questo percorso eziologico, i due disturbi
differiscono in modo importante.
A
causa delle emozioni positive attutite, il Disturbo Reattivo dell'Attaccamento è maggiormente connesso ai
disturbi interiorizzati, ma è sostanzialmente equivalente alla mancanza o al
mancato completamento della formazione di una figura di riferimento preferita
rispetto ai caregiver adulti.
Al
contrario, il Disturbo da Disinibizione dell'Attaccamento assomiglia più all’ADHD, che può
verificarsi in bambini che non necessariamente vivono una mancanza di legami di
attaccamento, e che possono anche avere ad es. completamente formato un attaccamento
sicuro.
I
due disturbi si differenziano in altri modi importanti, tra cui, naturalmente,
la risposta all'intervento. Pertanto sono stati considerati come disturbi
separati.
DISTURBI DISSOCIATIVI
Le principali modifiche nei Disturbi Dissociativi del DSM-5 sono i seguenti:
1)La
derealizzazione è inclusa nel nome e nella struttura dei sintomi del Disturbo di Depersonalizzazione ed è ora chiamato Disturbo dI Depersonalizzazione/derealizzazione,
2)
la Fuga Dissociativa è ora una specificazione per l'Amnesia Dissociativa piuttosto
che una diagnosi separata,
3)
i criteri per il Disturbo Dissociativo dell'Identità sono stati modificati per
indicare che i sintomi per la rottura dell'identità possono anche essere riportati dal
soggetto così come possono essere direttamente osservati, e che le lacune
nel ricordo di eventi possono verificarsi per gli eventi di tutti i giorni e non
solo per quelli traumatici. Inoltre, esperienze di possessione patologica caratteristiche di alcune
culture sono incluse nelle descrizioni relative alla rottura dell'identità.
Disturbo Dissociativo dell'Identità
Diverse modifiche ai criteri per il Disturbo Dissociativo dell'Identità sono state apportate nel
DSM-5. In primo luogo, il criterio A è stato ampliato per includere alcuni
fenomeni di possessione e sintomi neurologici funzionali a rappresentare
diverse manifestazioni del disturbo.
In
secondo luogo, il Criterio A ora afferma specificatamente che le transizioni di
identità possono essere sia osservate da altri che auto-riferite.
In
terzo luogo, secondo il Criterio B, individui con Disturbo Dissociativo
dell'Identità possono avere lacune ricorrenti nel ricordo di eventi di tutti i
giorni, e non solo per le esperienze traumatiche. Altre
modifiche del testo chiariscono la natura e il corso delle rotture
dell’identità.
SINTOMI SOMATICI E DISTURBI CORRELATI
Nel DSM-5, i Disturbi Somatoformi sono ora indicati come Sintomo Somatico e Disturbi Correlati.
Nel
DSM-IV, c'era una significativa sovrapposizione nei Disturbi Somatoformi e una mancanza di chiarezza circa i loro confini.
Questi
disturbi sono considerati principalmente in campo medico, e medici non psichiatri hanno
trovato la diagnosi di Disturbi Somatoformi del DSM-IV, problematica da
utilizzare. La classificazione DSM-5
riduce il numero di questi disturbi e le sue sottocategorie per evitare sovrapposizioni
problematiche. Le diagnosi di Disturbo di Somatizzazione, Ipocondria, Disturbi Algico e Disturbo Somatoforme Indifferenziato sono stati rimossi.
Disturbo
da Sintomo Somatico
Il
DSM-5 riconosce meglio la complessità dell'interfaccia tra psichiatria e medicina.
Individui
con sintomi somatici e pensieri, sentimenti e comportamenti disfunzionali, possono
o non possono ricevere una condizione medica diagnosticata.
La
relazione tra i sintomi somatici e la psicopatologia esiste lungo uno spettro,
e il conteggio arbitrariamente alto dei sintomi richiesto per il Disturbo di Somatizzazione mediante il DSM-IV non coglie questo spettro.
La
diagnosi di Disturbo di Somatizzazione si è basata essenzialmente su un lungo e
complesso conteggio di sintomi medicalmente inspiegabili. Gli individui
precedentemente diagnosticati con Disturbo di Somatizzazione di solito
incontrano i criteri DSM-5 per il Disturbo da Sintomo Somatico, ma solo se
hanno pensieri disadattivi, sentimenti e comportamenti che definiscono il
disturbo, oltre al sintomo somatico. In aggiunta, ai sintomi somatici già presenti nel DSM-IV, la diagnosi
di Disturbo Somatoforme Indifferenziato era stata creata in quanto si era
riconosciuto che il Disturbo di Somatizzazione potrebbe descrivere solo una
piccola minoranza di individui "che somatizzano", ma questo disturbo non
ha dimostrato essere una diagnosi clinica utile.
Poiché
la distinzione tra Disturbo di Somatizzazione e Disturbo Somatoforme Indifferenziato era arbitraria, le diagnosi si sono fuse nel DSM-5 sotto la
dicitura Disturbo da Sintomo Somatico, e nessun numero specifico di sintomi
somatici è richiesto.
Sintomi
medicalmente inspiegabili
I
sintomi medicalmente inspiegabili proposti nei criteri DSM-IV avevano
sottovalutato l'importanza della mancanza di una spiegazione medica per i
sintomi somatici.
Sintomi
inspiegabili sono presenti a vari livelli, in particolare nel Disturbo di Conversione, ma nei disturbi da sintomi
somatici possono anche accompagnare disturbi medici diagnosticati.
L'affidabilità
dei sintomi medicalmente inspiegabili è limitata, e fondare una diagnosi sull'assenza di una spiegazione
è problematico e rafforza il dualismo mente-corpo. La classificazione DSM-5 definisce i disturbi sulla base di sintomi positivi (cioè, sintomi somatici dolorosi, più
pensieri, sentimenti e comportamenti anormali in risposta a questi sintomi). I
sintomi non spiegabili a livello medico rimangono una caratteristica fondamentale nel Disturbo di Conversione e della gravidanza isterica in quanto è possibile
dimostrare definitivamente che tali disturbi non sono coerenti con la fisiopatologia medica.
Ipocondria
e Disturbi d'Ansia
L’Ipocondria è stato eliminato come disturbo, in parte perché il nome è stato
percepito come peggiorativo e che non favorisce una efficace relazione
terapeutica.
La
maggior parte delle persone che sono in precedenza state diagnosticate con Ipocondria hanno sintomi somatici significativi oltre all'alta ansia per la salute, e ora possono
ricevere una diagnosi DSM-5 di Disturbo da Sintomo Somatico.
Nel
DSM-5, individui con elevata ansia per la salute, senza sintomi somatici
avrebbero ricevuto una diagnosi di Disturbo d’Ansia (a meno che la loro ansia
per la salute sia meglio spiegata da un disturbo d'ansia primario, come nel Disturbo d’Ansia Generalizzato).
Disturbo Algico
Il
DSM-5 ha un diverso approccio all'importante ambito clinico delle persone con
problemi di dolore fisico. Nel DSM-IV, la diagnosi di Disturbo Algico presumeva che alcuni tipi di dolore fossero associati esclusivamente a fattori psicologici, alcuni a malattie o
lesioni mediche, e altri con entrambi. Vi è una mancanza di prove che tale
distinzione può essere fatta con sufficiente affidabilità e validità, e un gran
numero di ricerche ha dimostrato che fattori psicopatologici influenzano tutte
le forme di dolore fisico. La maggior parte delle persone con dolore cronico
attribuiscono il loro dolore a una combinazione di fattori, tra cui: somatico,
psicologico e influenze ambientali. Nel DSM-5, alcuni individui con dolore
cronico dovrebbero essere adeguatamente diagnosticati come Disturbo da Sintomo Somatico, con dolore predominante. Per altri, i fattori psicologici che
influenzano le altre condizioni mediche o di un disturbo sarebbero più
appropriate.
Fattori
psicologici che influenzano altre Condizioni mediche e Disturbo Fittizio
Fattori psicologici che influenzano altre Condizioni mediche è un nuovo
disturbo mentale del DSM-5, ed era già stato incluso nel capitolo
"Altre condizioni che possono essere oggetto di Attenzione Clinica" del DSM-IV. Questo disturbo, e il Disturbo Fittizio sono collocati tra i Disturbi da Sintomi Somatici
e Disturbi Correlati, perché i sintomi somatici sono predominanti in entrambi i
disturbi, ed entrambi sono più spesso collegati ad ambienti medici. Le varianti
di fattori psicologici che influenzano le altre condizioni mediche sono state
rimosse in favore di una diagnosi a stelo.
Disturbo da Conversione (Disturbo da Sintomo Neurologico Funzionale)
I criteri per il Disturbo da Conversione (Disturbo da Sintomo Neurologico Funzionale) sono stati modificati per sottolineare l'importanza fondamentale di
un esame neurologico, e del riconoscimento che rilevanti fattori psicologici possono non essere dimostrabili
al momento della diagnosi.
ALIMENTAZIONE E DISTURBI ALIMENTARI
Nel DSM-5, i Disturbi dell'Alimentazione e Nutrizione includono molti disturbi
inclusi nel DSM-IV come Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione dell'Infanzia o della Fanciullezza della sezione
Disturbi Solitamente diagnosticati per la
prima volta durante nell'infanzia, nella fanciullezza o nell'adolescenza
. Inoltre, sono previste brevi
descrizioni e sono criteri diagnostici preliminari per molte
condizioni sotto Altri Disturbi Alimentari o della Nutrizione Specificati. Circa queste condizioni, i dati sono carenti per poter disporre
di una documentazione sulle caratteristiche cliniche e di validità o
per fornire criteri diagnostici definitivi.
Pica
e Ruminazione
I criteri del DSM-IV per la Pica e la Ruminazione sono stati rivisti per
chiarezza e per indicare che le diagnosi possono essere fatte per gli individui
di ogni età.
Nel DSM-IV il Disturbo della Nutrizione e dell’Alimentazione dell’Infanzia o della
Prima Fanciullezza è stato rinominato Disturbo da Assunzione
di Cibo con evitamento/restrizione dell’assunzione di cibo, ed i criteri diagnostici sono stati notevolmente ampliati.
Nel DSM-IV la diagnosi è stata usata raramente, e dispone di dati limitati circa le
caratteristiche, il decorso e l'esito nei bambini che soffrono di questo disordine.
Inoltre,
un gran numero di individui, primariamente ma non esclusivamente, bambini e adolescenti, limitano sostanzialmente l'assunzione di cibo e presentano
problemi fisiologici e psicosociali significativi, ma non
soddisfano i criteri per alcun Disturbo dell'Alimentazione DSM-IV.
Il
Disturbo dell'Alimentazione con evitamento/restrizione dell’assunzione di cibo è una categoria ampia,
destinata a catturare questa gamma di presentazioni.
Anoressia
Nervosa
I criteri diagnostici di base per l'Anoressia Nervosa sono concettualmente
invariati dal DSM-IV con un'eccezione: l'esigenza di amenorrea è stata eliminata. Nel DSM-5, questo
requisito è stato cancellato in quanto una serie di situazioni lo rendevano superfluo (ad esempio, per i maschi o per le femmine che assumono
contraccettivi). Inoltre, le caratteristiche cliniche delle femmine che soddisfano
tutti i criteri del DSM-IV per l'anoressia nervosa, tranne amenorrea, sono molto
simili a quelli delle femmine che soddisfano tutti i criteri del DSM-IV, compresa l'amenorrea. Come
nel DSM-IV, agli individui con questo disturbo sono richiesti il Criterio A, un peso corporeo significativamente basso rispetto al loro sviluppo e
stadio evolutivo. La formulazione del criterio è stata modificata per
chiarezza, e la guida su come valutare se un individuo è pari o inferiore a un
peso notevolmente basso è ora supportata anche nel testo. Nel DSM-5, inoltre il
Criterio B è ampliato per includere non solo la paura apertamente espressa di
aumentare di peso, ma anche persistenti comportamenti che interferiscono con
l'aumento di peso.
Bulimia
Nervosa
L'unica modifica ai criteri DSM-IV per la Bulimia Nervosa è una riduzione della frequenza
media minima richiesta per le abbuffate e della frequenza del comportamento compensatorio, da due volte a una volta alla settimana. Le caratteristiche cliniche e l'esito di individui
che soddisfano questa soglia leggermente inferiore alla vecchia sono simili a
quelli dei criteri DSM-IV.
Binge Eating Disorder
Una vasta ricerca ha seguito la diffusione di criteri preliminari per il Binge Eating Disorder già presente nell'Appendice B del DSM-IV, e i dati hanno supportato
l'utilità clinica e la validità del Binge Eating Disorder. L’unica differenza
significativa dai preliminari criteri DSM-IV è che la frequenza media minima di
binge eating necessaria per la diagnosi è stata cambiata da almeno due volte a
settimana per 6 mesi ad almeno una volta alla settimana per gli ultimi 3 mesi,
il che è identico al criterio DSM-5 per la frequenza della bulimia nervosa.
Disturbi
da Evacuazione
Nessun cambiamento significativo è stato fatto per questa classe diagnostica
dal DSM-IV al DSM-5. I disturbi di questo capitolo sono stati precedentemente
classificati in Disturbi Solitamente diagnosticati la prima volta nell'Infanzia, nella Fanciullezza o nell'Adolescenza nel DSM-IV ed esistono ora come una
classificazione indipendente.
DISTURBI DEL CICLO SONNO-VEGLIA
A causa del mandato per il DSM-5 di specificare condizioni mediche e mentali, i Disturbi del Sonno Correlati ad un Altro Disturbo Mentale
e i Disturbi del Sonno Correlati ad una Condizione Medica Generale sono stati rimossi dal DSM-5, e si è cercata
una maggiore specificazione circa le condizioni coesistenti per ogni disturbo
del sonno-veglia. Questo cambiamento sottolinea che all'individuo che presenta un Disturbo del Sonno deve essere garantita un'attenzione clinica indipendente da
eventuali disturbi medici e mentali che possono presentarsi in concomitanza, e
riconosce gli effetti bidirezionali ed interattivi tra Disturbi del Sonno e
altri disturbi medici e mentali coesistenti.
Questa
riconcettualizzazione riflette un cambiamento di paradigma che è ampiamente
accettato nel campo dei Disturbi del Sonno in medicina e si allontana dal fare attribuzioni causali
tra disturbi coesistenti. Ogni altra informazioni pertinente rispetto alle precedenti
categorie diagnostiche di Disturbo del Sonno legato ad un altro disturbo
mentale e Disturbo del Sonno legato ad un'altra condizione medica è stata
integrata in Altri Disturbi del Ciclo Sonno-Veglia, dove necessario. Di conseguenza,
nel DSM-5, la diagnosi di Insonnia Primaria è stata rinominata Disturbo da Insonnia,
a evitare la differenziazione in Insonnia Primaria e Secondaria.
Il
DSM-5 distingue anche la Narcolessia, che ora è conosciuta per essere associata
con un deficit di ipocretina, da altre
forme di ipersonnolenza. Questi cambiamenti sono garantiti da prove
neurobiologiche e genetiche che convalidano questa riorganizzazione. Infine,
tutta la classificazione DSM-5 per i Disturbi del Ciclo Sonno-Veglia, è stata tarata per
l’età pediatrica ed evolutiva. Criteri e testo sono integrati a considerazioni
di utilità clinica che supportano tale integrazione. Questa prospettiva
evolutiva comprende variazioni legate all'età nella presentazione clinica.
Disturbi del Sonno Correlati alla Respirazione
Nel DSM-5, i Disturbi del Sonno Correlati alla Respirazione sono divisi in tre disturbi
relativamente distinti:
Apnea Ostruttiva con Iponea,
Apnea Centrale,
Ipoventilazione Correlata al Sonno.
Questo
cambiamento riflette la crescente comprensione della fisiopatologia nella
genesi di questi disturbi e, inoltre, ha rilevanza per la pianificazione del
trattamento.
Disturbi
del Ritmo Circadiano del Sonno
I sottotipi di Disturbi del Ritmo Circadiano del Sonnosono stati ampliati
per includere il Disturbo da Fase del Sonno Avanzata, Disturbo da Tipo di Ritmo Sonno-Veglia Irregolare, e Disturbo da Tipo di Ritmo Sonno-Veglia non di 24
ore, mentre il tipo da jet lag è stato rimosso.
Disturbo
del Sonno REM e Sindrome delle Gambe senza Riposo
L'uso del DSM-IV della diagnosi "non altrimenti specificato” è stata
ridotta designando un Disturbo del Sonno REM e della Sindrome delle Gambe senza Riposo come due disturbi indipendenti.
Nel DSM-IV, entrambi sono stati inclusi sotto la dicitura Dissonia non
altrimenti specificata. Il loro status diagnostico completo è ora supportato da
evidenze dalla ricerca.
DISFUNZIONI SESSUALI
Nel DSM-IV, le disfunzioni sessuali riguardavano il dolore sessuale o un
disturbo in una o più fasi del ciclo di risposta sessuale. La ricerca
suggerisce che la risposta sessuale non è sempre un processo uniforme lineare e
che la distinzione tra alcune fasi (ad esempio, il desiderio e l'eccitazione)
può essere artificiale.
Nel
DSM-5, sono state aggiunte disfunzioni sessuali specifiche per genere, e, per
le femmine, il Disturbo da Desiderio Sessuale e il Disturbo di Eccitazione Sessuale sono
stati combinati in un unico disturbo: Disturbo dell’Interesse/eccitazione
sessuale femminile.
Per migliorare la precisione per quanto riguarda la durata e i criteri di gravità
e per ridurre la probabilità di over-diagnosi, tutte le disfunzioni sessuali DSM-5 (eccetto la disfunzione sessuale indotta
da sostanze/farmaci) ora richiedono una durata minima di circa 6 mesi e criteri
di gravità più precisi. Queste modifiche prevedono soglie utili per fare una
diagnosi e distinguono transitorie difficoltà sessuali da disfunzioni più
persistenti.
Disturbo da Dolore
Genito-pelvico/Disturbo da Penetrazione
Il Disturbo da Dolore Genito-pelvico è nuovo nel DSM-5 e rappresenta una
fusione delle categorie DSM-IV di Vaginismo e Dispareunia, che erano altamente
in comorbidità e difficili da distinguere. La diagnosi di Disturbo da
Avversione Sessuale è stata rimossa a causa dell’uso raro e della mancanza di
sostegno dai dati di ricerca. Il DSM-5 include solo i sottotipi permanenti e
non quelli acquisiti generalizzati o situazionali. La disfunzione sessuale a
causa di una condizione medica generale e il sottotipo a causa di fattori
psicologici sono stati eliminati a causa della minor frequenza nella
realtà clinica. Per indicare la presenza e il grado di fattori medici e altri
fattori non medici correlati, le caratteristiche associate sono descritte nel
testo di accompagnamento: fattori relativi al partner, fattori relativi alla
relazione, singoli fattori di vulnerabilità, fattori culturali o religiosi,
fattori medici.
Disforia
di Genere
La Disforia di Genere è una nuova classe diagnostica del DSM-5 e riflette un
cambiamento nella concettualizzazione delle caratteristiche di definizione del
disturbo per sottolineare il fenomeno di "incongruenza di genere"
piuttosto che identificazione di per sé cross-genere, come è avvenuto nel Disturbo dell'Identità di Genere DSM-IV.
Nel
DSM-IV, il capitolo ”Disturbi sessuali e Disturbi dell'Identità di Genere"
comprendeva tre categorie diagnostiche relativamente disparate: Disturbi dell'Identità
di Genere, Disfunzioni sessuali e Parafilie. Il Disturbo dell'identità di
genere, tuttavia, non è né una disfunzione sessuale, né una parafilia. La
Disforia di genere è una condizione unica in quanto si tratta di una diagnosi
fatta da operatori della salute mentale, anche se una gran parte del
trattamento è endocrinologico e chirurgico (almeno per alcuni adolescenti e
la maggior parte degli adulti ).
In
contrasto con la dicotomizzata diagnosi di Disturbo dell'Identità di Genere
DSM-IV, il tipo e la gravità della Disforia di Genere può essere dedotta dal
numero e tipo di indicatori e dalle misure gravità. L'incongruenza di genere e
conseguente Disforia di Genere può assumere molte forme. Il concetto sesso e disforia
quindi è considerato essere multicategoriale piuttosto che una
dicotomia, e il DSM-5 riflette l'ampia variazione delle condizioni di genere.
Sono distinti set di criteri e vengono forniti indicatori per la disforia di
genere nei bambini e negli adolescenti così come negli adulti.
I
criteri per gli adolescenti e gli adulti includono una serie più dettagliata e
specifica di sintomi politetica. Il precedente
Criterio A (identificazione cross-genere) e il Criterio B (avversione verso il
proprio sesso) sono stati fusi, perché non è stata
trovata nessuna evidenza da studi analitici fattoriali a supporto del
mantenimento dei due criteri separati.
Nella formulazione dei criteri, "l'altro sesso" è sostituito da "qualche genere
alternativo". Il termine “genere” al posto
di “sesso” è utilizzato sistematicamente in quanto il concetto di "sesso"
è
inadeguato quando si parla di individui con un disturbo dello sviluppo sessuale
in atto.
Nei criteri per i bambini, "forte desiderio di essere dell'altro sesso"
sostituisce il precedente "più volte dichiarato desiderio" per catturare
la situazione di alcuni bambini che, in un ambiente coercitivo, non possono
verbalizzare il desiderio di essere di un altro genere. Per i bambini, un
criterio A1 ("un forte desiderio di essere dell'altro sesso o
un'insistenza che lui o lei è di un'altro genere") è ora necessaria, (ma non
sufficiente), il che rende la diagnosi più restrittiva e conservatrice.
Sottotipi
e specificazioni
I sottotipi delineati sulla base dell'orientamento sessuale sono stati rimossi perché la
distinzione non è considerata clinicamente utile. Una specificazione
post-transition è stata aggiunta perché molte persone, dopo aver fatto la
transizione, non soddisfano più i criteri per la Disforia di Genere, tuttavia,
continuano a subire vari trattamenti per facilitare la vita nel genere
desiderato. Sebbene il concetto di post-transition è modellato sul concetto di
remissione completa o parziale, il termine
remissione ha implicazioni nel senso di riduzione dei sintomi che non si
applicano direttamente alla Disforia di Genere.
DISTURBO DEL CONTROLLO DEGLI IMPULSI, DISTURBO DELLA CONDOTTA, DISTURBO DA COMPORTAMENTO DIROMPENTE
Il capitolo sui disturbi del controllo degli impulsi e disturbi da comportamento dirompente è
nuovo nel DSM-5. Riunisce tutti i disturbi già inclusi nel capitolo
"Disturbi Solitamente Diagnosticati per la prima volta nell'Infanzia, Fancillezza o nell'Adolescenza" (cioè, Disturbo Oppositivo Provocatorio, Disturbo della Condotta, e Disturbo da Comportamento Dirompente non altrimenti specificato, ora classificato come Disturbo da Comportamento Dirompente specificato e non specificato, e Disturbo della Condotta) e del capitolo "Disturbi del controllo degli impulsi non
altrimenti Specificati "(cioè, Disturbo Esplosivo Intermittente, Piromania
e Cleptomania). Questi disturbi sono tutti caratterizzati da problemi di
autocontrollo emotivo e comportamentale. A causa della stretta associazione con
il Disturbo della Condotta, il Disturbo di Personalità Antisociale ha una doppia
valutazione, una in questo capitolo ed un'altra nel capitolo sui disturbi di
personalità. Da segnalare, l'ADHD è spesso in comorbidità con i disturbi di
questo capitolo, ma è elencata tra i Disturbi dello Sviluppo Neurologico.
Disturbo Oppositivo Provocatorio
Quattro i parametri che sono stati considerati per i criteri del Disturbo Oppositivo Provocatorio. I sintomi sono ora raggruppati in tre tipi: arrabbiato/di umore irritabile, con comportamento polemico/provocatorio e
vendicativo. Questo cambiamento mette in evidenza che il disturbo riflette sia
la sintomatologia emotiva che
comportamentale. In secondo luogo, il criterio di esclusione per il Disturbo della Condotta è stato rimosso. In terzo luogo, dato che molti comportamenti
associati ai sintomi del Disturbo Oppositivo Provocatorio si verificano
comunemente in genere nel corso dello sviluppo di bambini e adolescenti, ai criteri è stata aggiunta una
nota per fornire indicazioni sulla frequenza
tipicamente necessaria di un comportamento per essere considerato sintomatico
del disturbo. In quarto luogo, un livello di gravità è stato aggiunto ai
criteri diagnostici per riflettere i risultati della ricerca che mostrano il grado di
pervasività dei sintomi attraverso il contesto come un importante indicatore di
gravità.
Disturbo
della Condotta
I criteri per il Disturbo della Condotta sono in gran parte invariati dal
DSM-IV. Uno specificatore rispetto alle caratteristiche descrittive è stato
aggiunto per gli individui che soddisfano tutti i criteri per il disturbo, ma
presentano una limitata gamma di emozioni prosociali. Questa specificazione si
applica ai soggetti con Disturbo della Condotta, che mostrano uno stile
interpersonale insensibile e ostile nelle varie situazioni e relazioni. La
specificazione si basa sui dati di ricerca che hanno mostrato che gli individui
con Disturbo della Condotta che soddisfano i criteri di tale specificazione,
tendono ad avere rapporti complicati e a presentare una più grave forma del
disturbo e una risposta al trattamento diversa.
Disturbo
Esplosivo Intermittente
Il cambiamento principale nel Disturbo Esplosivo Intermittente per il DSM-5 è
il tipo di manifestazioni aggressive che dovrebbero essere considerate: nel
DSM-IV era richiesta l'aggressione fisica, mentre nel DSM-5 anche
l'aggressività verbale e non distruttiva/senza ferite soddisfa i criteri per
la diagnosi. Il DSM-5 fornisce ulteriori specificazioni che definiscono la
frequenza necessaria per soddisfare i criteri e specifica che le esplosioni
aggressive sono impulsivi e/o basate sulla rabbia, e devono causare un
marcato disagio, danni sul lavoro o nel funzionamento interpersonale o ancora,
essere associate a conseguenze finanziarie o legali negative. Inoltre, a causa
della scarsità di ricerca su questo disturbo nei bambini piccoli e la
potenziale difficoltà nel distinguere questi sfoghi da normali accessi di
collera nei bambini piccoli, un’età minima di 6 anni (o livello di sviluppo
equivalente) è ora richiesta. Infine, soprattutto per i giovani, il rapporto di
questo disturbo con altri disturbi (ad esempio, l'ADHD, o il Disturbo di Disregolazione
dell'Umore) è stato ulteriormente chiarito.
DISTURBI DA USO DI SOSTANZE E DIPENDENZE
Disturbo
da Gioco d'Azzardo
Una differenza importante rispetto ai passati manuali diagnostici è che il
capitolo sui disturbi da abuso di sostanze è stato ampliato per includere il Disturbo da Gioco d'Azzardo. Questo cambiamento riflette la crescente e
consistente prova che alcuni comportamenti, come il gioco d'azzardo, attivano
il sistema di ricompensa del cervello con effetti simili a quelli delle droghe
d'abuso e che i sintomi del Disturbo da Gioco d'Azzardo assomiglia in una certa misura
ai disturbi da abuso di sostanze.
Criteri
e Terminologia DSM-5
Il
DSM-5 non separa le diagnosi di abuso di sostanze e dipendenza come il DSM-IV.
Piuttosto, sono previsti criteri per il Disturbo da Uso di Sostanze:
ebbrezza, ritiro, disturbi indotti da sostanze/farmaci, e disturbi non specificati indotti da una sostanza, dove
rilevanti.
L'uso dei criteri DSM-5 per l’abuso di sostanze è quasi identico al DSM-IV,
l'abuso di sostanze e i criteri di dipendenza sono però combinati in un unico
elenco, con due eccezioni. Il DSM-IV presentava alcuni problemi legali
ricorrenti nel criterio per l'abuso di sostanze, pertanto esso è stato
eliminato dal DSM-5, ed è stato aggiunto un nuovo criterio: "desiderio o un
forte desiderio o voglia di utilizzare una sostanza". Inoltre, la soglia per il
disturbo da abuso di sostanze DSM-5 è fissato a due o più criteri, in contrasto
con la soglia di uno o più criteri per la diagnosi del DSM-IV, e di tre o più
per la dipendenza da sostanze. Il Ritiro
da Cannabis è nuovo per il DSM-5, come lo è l’astinenza da caffeina (che era nel DSM-IV nell’Appendice B,
"Set di Criteri e Assi fornito per
ulteriori studi"). Inoltre, i criteri per il Disturbo da Uso di Tabacco
DSM-5 sono gli stessi di quelli forniti per altri disturbi da uso di sostanze.
Al contrario, il DSM-IV non aveva una categoria per l’abuso di tabacco. La gravità dei disturbi da uso di sostanze nel DSM-5 si basa sul numero di criteri
approvati: 2-3 criteri indicano un disturbo lieve; 4-5 criteri, un disturbo
moderato, e 6 o più, una malattia grave. La specificazione DSM-IV per un
sottotipo fisiologico è stata eliminata nel DSM-5, in quanto presentava una
diagnosi DSM-IV di tossicodipendenza multipla. La remissione precoce di un
disturbo da uso di sostanze DSM-5 è definita come un periodo senza sostanza di
almeno 3 mesi ma inferiore ai 12 mesi (eccetto craving), la remissione
è definita come almeno 12 mesi senza criteri (esclusi craving). Ulteriori
nuove specificazioni del DSM-5 sono
"in un ambiente controllato" e "in terapia di mantenimento", a
seconda di ciò che la situazione richiede.
DISTURBI NEUROCOGNITIVI
Delirium
I criteri per il Delirium sono stati aggiornati e chiariti sulla base dei dati
attualmente disponibili.
Disturbo Neurocognitivo Maggiore e Lieve
Le
diagnosi DSM-IV di demenza e disturbi amnesici sono rientrate in una nuova
entità denominata Disturbo Neurocognitivo Maggiore (NCD). L’uso del termine
demenza non è precluso nel suo utilizzo in sottotipi eziologici in cui questo
termine è standard. Inoltre, DSM-5 riconosce ora un livello meno grave di
compromissione cognitiva, NCD Lieve , che è un nuovo disturbo che permette la
diagnosi di sindromi meno invalidanti che possono comunque essere al centro
dell’attenzione clinica e del trattamento. Sono forniti i criteri diagnostici
per la NCD maggiore e la NCD lieve, seguiti da criteri diagnostici per i diversi
sottotipi eziologici. E’ previsto un elenco aggiornato dei domini neurocognitivi
anche nel DSM-5, in quanto questi sono necessari per stabilire la presenza di
malattie croniche, distinguendo tra i livelli principali e lievi di danno, e
differenziando tra sottotipi eziologici. Sebbene la soglia tra NCD lieve e
grave è intrinsecamente arbitraria, ci sono importanti motivi per considerare
questi due livelli di compromissione separatamente. La sindrome NCD principale
è coerente con il resto della trattazione in medicina e con precedenti edizioni
del DSM e necessariamente resta distinta per cogliere le esigenze di cura per
questo gruppo. Anche se la sindrome NCD mite è nuova nel DSM-5, la sua presenza
è coerente con il suo uso in altri campi della medicina, in cui è un focus
significativo di cura e di ricerca, soprattutto in individui con malattia di
Alzheimer, disturbi cerebrovascolari, HIV e lesioni cerebrali traumatiche.
Sottotipi
eziologici
Nel DSM-IV, singoli set di criteri erano stati designati per demenza di tipo
Alzheimer, demenza vascolare, e demenza indotta da sostanze, mentre le altre
patologie neurodegenerative erano classificate come dovute a un'altra
condizione medica, l'HIV, trauma cranico, morbo di Parkinson, malattia di
Huntington, malattia di Pick, malattia di Creutzfeldt-Jakob, e altre condizioni
mediche specificate. Nel DSM-5, l'NCD maggiore o lieve, e vascolare grave o lieve
a causa della malattia di Alzheimer, sono stati rinuti; mentre i nuovi criteri
distinti sono ora presentati per l'NCD maggiore o lieve a causa della NCD
frontotemporale, corpi di Lewy, traumi cerebrali, morbo di Parkinson,
l'infezione da HIV, malattia di Huntington, malattia di prione, o un'altra
condizione medica, e più eziologie. Sono anche incluse le diagnosi di NCD
indotta da Sostanze/farmaci e NCD non specificata.
DISTURBI DI PERSONALITà
I criteri per i Disturbi di Personalità nella Sezione II del DSM-5 non sono
cambiati rispetto a quelli nel DSM-IV. Un approccio alternativo per la diagnosi
dei disturbi della personalità è stata sviluppata per ulteriori studi nel DSM-5
e può essere consultata nella sezione III.
Per i criteri generali per un disturbo di personalità presentati nella Sezione III,
è stato rivisto il criterio per una personalità funzionale (Criterio A). Esso
è stato sviluppato sulla base di una revisione della letteratura rispetto a
misure cliniche affidabili rispetto alle menomazioni del nucleo centrale della
patologia di personalità. Inoltre, il moderato livello di compromissione nel
funzionamento della personalità necessaria per un disturbo di personalità per
la diagnosi nel DSM-5 è stato fissato empiricamente nella Sezione III per
massimizzare la capacità dei clinici di identificare disturbi di personalità in
modo accurato ed efficiente. Con una sola valutazione del livello di
funzionamento della personalità, un clinico può determinare se è necessaria una
valutazione completa per un disturbo di personalità.
I criteri diagnostici per specifici disturbi di personalità del DSM-5, nel
modello alternativo, sono coerentemente definiti attraverso disturbi che descrivono deficit
tipici nel funzionamento della personalità e nelle caratteristiche dei tratti
di personalità patologici empiricamente derivati e
connessi ai disturbi di personalità che rappresentano. Soglie diagnostiche sia
per il Criterio A che per il Criterio B sono state impostate empiricamente per
ridurre al minimo il cambiamento nella prevalenza del disturbo e nella
sovrapposizione con altri disturbi di personalità e per massimizzare il
rapporto con il livello di compromissione psicosociale.
Una
diagnosi di disturbo di personalità-tratto specifica, sulla base di una
compromissione moderata o maggiore nel funzionamento della personalità, e la
presenza di tratti patologici di personalità, sostituisce la dicitura Disturbo
di Personalità non altrimenti specificato e fornisce un modello di diagnosi
molto più informativa per i pazienti che non sono perfettamente descritti mediante uno specifico disturbo di personalità. Una maggiore enfasi sul
funzionamento della personalità e sui criteri di trait-based aumenta la
stabilità e le basi empiriche dei disturbi.
Il funzionamento di personalità e i tratti di personalità possono essere
valutati nel caso in cui un individuo presenti un disturbo di personalità
fornendo in più informazioni clinicamente utili sui pazienti. La Sezione III del DSM-5
fornisce un approccio con una chiara base concettuale per tutti i disturbi di
personalità ed una valutazione efficiente, e di notevole utilità clinica.
DISTURBO PARAFILICO
Specificazioni
Un cambiamento globale dal DSM-IV è l'aggiunta delle specificazioni per i criteri
diagnostici "in un ambiente
controllato" e "in remissione" imposta per tutti i disturbi
parafilici. Queste specificazioni vengono aggiunte per indicare cambiamenti
importanti nella condizione di un individuo. Non c'è nessun consenso da parte
di esperti se una parafilia di lunga data può andare interamente in
remissione, ma ci sono tesi rispetto al fatto che l’angoscia psicologica,
la compromissione psicosociale, o la propensione a fare del male agli altri
possono essere ridotti a livelli accettabili. Pertanto, la specificazione "in remissione" è stata
aggiunta per indicare la remissione da un Disturbo Parafilico. La
specificazione non fornisce indicazioni rispetto ai cambiamenti dell’interesse
parafilico in sé. L'altra specificazione "in un ambiente controllato" è
inclusa in quanto la propensione di un individuo ad agire in modo parafilico
può essere più difficile da valutare oggettivamente se l’individuo non ha
alcuna possibilità di agire su tali stimoli.
Cambiamento
nei nomi per la diagnosi
Nel
DSM-5, le parafilie non sono disturbi mentali ipso facto. Vi è una distinzione
tra le parafilie e i disturbi parafilici. Un Disturbo Parafilico è una parafilia che causa disagio o compromissione per l'individuo, o una parafilia la cui soddisfazione ha comportato un danno
personale, o rischio di danno, ad altri. Una Parafilia è una condizione
necessaria ma non sufficiente per avere un Disturbo Parafilico, e una parafilia
di per sé non giustifica o richiede automaticamente l'intervento clinico. La
distinzione tra le Parafilie e i Disturbi Parafilici è stata attuata senza fare
alcuna modifica alla struttura di base dei criteri diagnostici, come avveniva
per il DSM-III-R. Nei criteri diagnostici stabiliti per ciascuno dei citati
disturbi parafilici, il criterio A specifica la natura qualitativa della
parafilia (ad esempio, un centro erotico sui bambini o sull'esporre i genitali a
sconosciuti), e il Criterio B specifica le conseguenze negative della parafilia
(disagio, handicap mentale, o del danno, o rischio del danno per altri).
Il cambiamento nel DSM-5 è che le persone che incontrano sia il Criterio A, che
Criterio B sarebbero ora diagnosticate con un Disturbo Parafilico. Una diagnosi non sarebbe invece assegnata a
persone i cui sintomi soddisfano il criterio A, ma non il Criterio B, cioè a
quegli individui che hanno una Parafilia, ma non un Disturbo Parafilico.
La distinzione tra parafilie e disturbi parafilici è uno dei cambiamenti dal
DSM-IV che si applica a tutti gli interessi erotici atipici. Questo approccio
lascia intatta la distinzione tra comportamento sessuale normativo e non
normativo, che potrebbe essere importante per i ricercatori, o per i soggetti
che hanno preferenze sessuali non normative, ma senza una etichettatura automaticamente
psicopatologica per il comportamento sessuale non normativo. Questo cambiamento
di prospettiva si riflette nei set di criteri diagnostici con l'aggiunta della
parola disturbo a tutte le parafilie. Così, per esempio, la Pedofilia nel
DSM-IV, viene descritta come Disturbo da Pedofilia nel DSM-5.
http://www.dsm5.org/Documents/changes%20from%20dsm-iv-tr%20to%20dsm-5.pdf
NB: La traduzione italiana della terminologia dei disturbi non è quella della versione italiana ufficiale del DSM-5 che al momento non è ancora stata pubblicata. Il manuale è attualmente in fase di traduzione. Verrà pubblicato da Raffaello Cortina Editore nei primi mesi del 2014. Questo articolo è stato redatto in data 23/07/2013.